martedì 19 marzo 2013

Chi sono






Questo blog di urbanistica non vuole parlare dei vigenti modelli macro-economici o portare contributi progettuali o teorici alla moderna disciplina della pianificazione, sia perché già in tanti se ne sono occupati e se ne occupano (e tutti con più frutto di quanto potrò mai fare io), sia perché sento il bisogno di raccontare altro.
Voglio infatti parlarvi delle criticità, vere e non ideologiche, che appesantiscono le strutture amministrative, e comunali in particolare, preposte alla pianificazione ed al controllo della produzione edilizia in Italia che ho modo di affrontare ogni giorno durante l’esercizio della mia professione. Anche perché, visto che ci ho rimuginato sopra un sacco di notti, sento la necessità di raccontarle al primo mi dà retta (come gli anziani, insomma). Ironia a parte sono soltanto interessato alle sorti del mio territorio ed a cercare di contribuire con gli strumenti che al momento possiedo, e ritengo che questo blog possa essere uno di questi, sperando di riuscire a  contribuire alla discussione ed al cambiamento.
Ma chi io sono? Sono un urbanista, professionalmente giovane, che lavora nel servizio Urbanistica di un comune del milanese. Ma, nonostante la farraginosa burocrazia italiana, ho trovato qualcosa di unico nel mio posto di lavoro (aldilà del posto fisso). Infatti questo è risultato essere il miglior luogo dal quale “mappare” alcune delle criticità che attanagliano le componenti della Pubblica Amministrazione preposte al governo del territorio. Così, nel tempo libero, molto dirà qualcuno, ho cominciato ad elaborare alcune proposte per migliorarne l’approccio metodologico che qui voglio proporre e che spero abbiate voi la pazienza di leggere ed io il tempo di formularli compiutamente.
Sono cosciente che scriverò note di profonda messa in discussione del “sistema” dal quale ottengo pane ed affitto, ma dato che sono altrettanto cosciente dell’attuale situazione economica che sta vivendo la Nazione e del valore strategico per l’economia che potrebbe avere un sistema dignitoso di pianificazione, che mi sento legittimato alle critiche che seguono (che saranno limitate, appunto, al ruolo dell’operatore pubblico e degli strumenti tecnici da questi utilizzati al netto di disquisizione di ordine giuridico, storico, sociologico ed economico).